Il futurismo si espresse come concezione dell’attività umana nel mondo. Come nuova apertura dell’opera
d’arte verso l’esterno, verso la vita vissuta. Un’innovazione formale palese nel dinamismo delle figure che
è soprattutto un tentativo di oltrepassare la materialità del quadro, il suo limite oggettuale e di connetterlo
al divenire della materia. Allo stesso tempo, il quadro futurista vuole superare se stesso risolvendosi in
una dimensione puramente sensoriale, come se non vi fosse differenza alcuna tra il sorbire una bevanda
e osservarlo, o toccarlo. L’opera futurista si basa sul superamento del limite che a volte essa stessa pone.
Sullo sconfinamento tra generi artistici, tra linguaggi e tra espressioni mediali. L’opera futurista ambisce alla
lucentezza del metallo e all’immaterialità delle sensazioni, ai profumi e al gusto. L’opera futurista considera
il suo “soggetto”, un’automobile, un concerto, un paesaggio aereo, una motocicletta o un bicchiere, come altrettante
essenze che si trasferiscono ed esprimono nel loro moto. Nell’opera futurista la materia prende vita
e l’uomo è pensato in quella stessa materia, come se fosse diventato qualcos’altro. Così si apre a un futuro,
determina la possibilità del suo futuro. Una nuova condizione vitale che interpreta e si fa carico anche delle
contraddizioni della modernità. La pittura futurista è aggressiva, sconcertante, ma allo stesso tempo assertiva
e spesso gioiosa. L’opera futurista registra la pressione atmosferica, la composizione chimica attraverso
forme e colori. La visione a volte è dall’alto in basso, il corpo umano meccanico dei nuovi aeroplani sorvola
paesaggi trasforrenti mentre è deformato dal contrasto con l’aria. L’opera futurista rappresenta sistemi astrali
e dinamismi plastici, in forme di astrazione nelle quali permane una consistenza espansiva, mobile, della forma/
soggetto. L’opera futurista è solo una parte della filosofia futurista, che si eterna egualmente nell’azione,
nella polemica, nella cucina, nell’aviazione, nell’invenzione di nuovi oggetti. La filosofia futurista è contraddittoria
e quindi vitale. Negativa e attiva. L’opera futurista non sconta alcuna differenza rispetto agli oggetti
quotidiani, alle sensazioni che si prova usandoli. L’opera futurista si connette ai nostri sistemi intermediali, è
totalmente estroflessa, trasmessa. L’opera futurista è comunicazione effimera. È l’atto di comunicare, con una
lettera postale come con un vestito. L’opera futurista è apparire, imprimersi. L’opera futurista è l’impressione
dinamica del corpo e dell’ambiente, giacché viviamo collegati agli oggetti che usiamo e costruiamo noi stessi
il nostro spazio.
13.04.2021